martedì 21 febbraio 2017

Recensione "Quando Hitler rubò il coniglio rosa"


 Buondìì! Da quando ho terminato la sessione d'esami otto giorni fa devo dire di aver letto tanto, ma proprio tanto tanto!
Devo ancora recuperare le recensioni di vari libri che ho concluso, ma ora sono qui a parlarvi di un libro che ho finito pochi istanti fa e che mi è realmente piaciuto.
Quindi.. bando alle ciance e partiamo con il post!






Quando Hitler rubò il coniglio rosa



Hitler non solo ha rubato il coniglio rosa di Anna, ma le ha anche portato via la casa e la vita conosciuta fino ad allora. Adesso lei e la sua famiglia dovranno partire, ma per andare dove? Come vivranno? Chi incontreranno?
La storia di un viaggio, di una fuga che è anche continua scoperta, ricca di eventi, emozioni, amarezze e sorrisi.







Anna e Max sono due bambini tedeschi che vivono a Berlino prima dell'ascesa al potere di Hitler. La loro vita scorre serena fino a quando una telefonata cambia tutto: un amico di famiglia li avverte che, quando Hitler vincerà le elezioni, ritirerà i loro passaporti per il fatto di essere ebrei. Il padre dei due bambini decide così, nonostante la sua malattia, di andare momentaneamente a Praga, lontano da questo clima, lontano dal nazismo. Dopo poco tempo anche il resto della famiglia lo raggiungerà, ma in Svizzera, dove si troveranno a doversi adattare a nuove situazioni. Ma Anna ha dovuto compiere una scelta, una scelta di cui si pentirà: porterà con sé il nuovo cane di peluche o il coniglio rosa che l'ha accompagnata ovunque per anni? Opterà per il primo, lasciando che Hitler le rubi il suo animale di pezza, così come tutto il resto. 



Immagine di rabbit, background, and heart"Quando Hitler rubò il coniglio rosa" è uno di quei libri che mi aspettava sullo scaffale da diversi anni, ma che ancora non mi ero decisa a leggere. Sono poco propensa a leggere libri riguardanti la guerra: a volte li reputo troppo pesanti, altre volte troppo cupi e deprimenti. Ci sono dei momenti in cui leggiamo per evadere dalla realtà, ma non vogliamo immergerci in storie troppo dolorose.
Ora che l'ho letto, però, posso dire che questo libro rappresenta l'eccezione. Mi aspettavo una storia assai cupa, ma non è quello che ho trovato, o meglio, non totalmente. Senza ombra di dubbio la guerra è lo sfondo di tutta la storia e il fatto che l'intera famiglia sia costretta a scappare dalla Germania è un fatto drammatico. Ma questa storia non parla solo di questo. Gli avvenimenti ci vengono raccontati dal punto di vista di una bambina: e quando sono gli occhi di un bambino, con la sua innocenza e l'ingenuità della sua tenera età, a raccontarci gli eventi, tutto cambia.
L'autrice, difatti, ci porta all'interno delle vicende raccontandole in maniera leggera e in determinati momenti "spensierata". Ciò che Anna ci fa capire leggendo la sua storia è che non conta soltanto ciò che è materiale. Hitler potrà averle rubato il suo affezionatissimo coniglietto rosa, così come la sua casa, la sua scatola di giochi e tutto ciò che possedevano in precedenza, ma non le ha portato via tutto. Non le ha portato via la famiglia, l'amore, la gioia di vivere e di scoprire e conoscere nuovi posti e nuove situazioni. Finché starà insieme alle persone a lei care, tutto andrà bene.
Ed è proprio così: spesso finiamo per dare per scontato tutto questo, ma le cose più importanti non si possono acquistare.
E' un libro che mira a raccontare la guerra ai ragazzi, trasmettendo messaggi molto profondi. Un libro che consiglio assolutamente a persone di qualsiasi età.




Questo libro è stato letto per:
- The Goose Reading Challenge.
- Il torneo dei lettori professionisti.


Alla prossima!

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