giovedì 11 agosto 2016

Recensione "Break - Ossa rotte".

Buondìì! Come promesso, sono tornata con la recensione di "Break - Ossa rotte" di Hannah Moskowitz. L'ho terminato un paio di giorni fa ed è da allora che voglio scrivere questa recensione, ma, ahimè, non ho avuto tempo.
Direi di partire immediatamente, altrimenti facciamo notte!!
Iniziamo con una breve presentazione del libro!




Copertina Break - Ossa rotte
Jonah ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli. E ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell'amore fraterno. Sì, perché Jonah è l'angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita. Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull'orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebè che riduce a brandelli i nervi di tutti. Rompersi le ossa e guarire è l'unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito.







Era da davvero tanto tempo che volevo leggere questo libro, ma ogni volta finivo per avventurarmi in altre storie, lasciando questa sul fondo.
"Break - Ossa rotte" è un romanzo che affronta svariati problemi, tra cui l'autolesionismo negli adolescenti.
Jo, il protagonista, all'apparenza è un ragazzo normale, in salute e senza problemi. E' colui che cerca costantemente di tenere in piedi la propria famiglia, è l'ancora di salvezza del fratello Jesse.
Difatti Jesse deve convivere con gravissime allergie alimentari, rischiando ogni giorno la morte. E' Jo a salvargli la vita più volte, a tenere lontano da lui il fratellino Will e qualsiasi alimento che possa provocargli dei problemi respiratori. Talvolta i genitori, talmente presi da altre questioni, finiscono per non fare attenzione.
Jo, al contrario, ha manie di controllo. Ma anche lui ha i suoi scheletri nell'armadio. Si sente in colpa, vorrebbe ridurre la sofferenza del fratello. Consapevole del fatto che sarebbero tentativi vani, decide di provare ad essere più forte, per lui, per coloro che non possono fare a meno di soffrire e di affrontare quotidianamente problemi che non possono essere evitati.
E' convinto che un osso, nel momento in cui si rompe, è destinato a ricrescere più forte. Ha una missione: rompersi ogni singolo osso del suo corpo, in modo tale da diventare forte, sempre più forte, invincibile. 
Coinvolge un'amica, Naomi, in quest'impresa. Giorno dopo giorno aumenta il numero di ossa fratturate, cadendo dallo skateboard o nella piscina vuota, utilizzando un martello, o con la portiera della macchina. E' incredibile come la gente possa non accorgersene, come possa davvero pensare che lui sia soltanto maldestro. Jesse, tuttavia, lo sa. Sa che è lui ad agire così, a volerlo, ma pensa che sia per distogliere l'attenzione dal suo problema di salute. 
Quando è impossibile vederla come una pura coincidenza, alle persone sorgono dei dubbi: ma se fossero i genitori ad usare la violenza? Se fosse lui a farsi del male? 
Viene costretto a farsi curare, portato in un posto definito da lui come un 'manicomio', nonostante ci siano soltanto pochi ragazzi all'incirca della sua età. Sono in pochi, una ragazza anoressica, un ragazzo bipolare, ragazzi depressi. E lui viene subito definito come 'l'autolesionista'. E' davvero così? Lui crede davvero di poter avere quest'etichetta? No, probabilmente no, tant'è vero che si mette a parlare della sua missione con una volontaria, ignaro del fatto che anche gli altri ragazzi lo stavano stessero ascoltando. Viene visto come una sorta di eroe, come un modello da imitare. Le persone iniziano a rompersi un osso, convinti che fosse la cosa giusta da fare. Quando anche la volontaria, per una caduta accidentale, si rompe un polso, Jo viene portato in isolamento, lontano da chiunque. Riuscirà a fuggire, non da solo, e deciderà di cambiare vita, di smettere di rompersi le ossa. E' tutto così rischioso, non vuole essere allontanato dal fratello, deve aiutarlo, ha bisogno di lui. 


"Collisione.

La prima sensazione è un dolore che conosco, un dolore sordo, il rumore del mio corpo che incontra il cemento. Mi preparo mentalmente al dolore vero - sarà tremendo, ma almeno ci sono abituato. 
E invece no. 
A questo dolore non sono affatto abituato."

Ammetto di aver adorato questo libro, anche se certi passaggi li ho trovati forti. Ero ormai oltre la metà del libro quando ho scoperto che è stato scritto da una quindicenne. Sono rimasta allibita, non me lo sarei mai aspettata. Lo stile non è complesso - non potrebbe essere altrimenti -, ma è un libro che scorre fluidamente.
Magari vi sorgerà spontanea una domanda: "Perchè, se dici che ti è piaciuto così tanto, non gli hai dato il massimo dei voti?". Facile, ho trovato elementi che non mi sono piaciuti, fatti decisamente surreali e inverosimili.
Ora non voglio fare spoiler, quindi al massimo smettete di leggere.
Io mi chiedo come sia possibile pensare che una tua amica ti incoraggi a farti del male! Spiegatemelo! Nel momento in cui Jo ha dichiarato di non voler più portare avanti la sua missione, Naomi si è sentita offesa e ha continuato a dire che non poteva arrendersi così, che avrebbe dovuto andare avanti e portarla a termine. No, questo non sono riuscita a sopportarlo. 

Per il resto, però, mi è piaciuto moltissimo e sono contenta di averlo letto.

Anche per oggi è tutto! Spero che vi abbia incuriosito! :)

2 commenti:

  1. Ciao Sara, questo libro mi piace un sacco ma non credo che lo leggerò molto presto, diciamo che al momento non sono in fase di leggere questo libro ma in futuro.
    Buon Ferragosto
    Ella

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    Risposte
    1. Io te lo consiglio! Appena ti sembrerà il momento adatto, leggilo! E' molto bello! :3
      Buon Ferragosto anche a tee! :3

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