venerdì 25 ottobre 2019

Blog Tour "Sette lettere, un destino"

Buondìì, cari lettori! Oggi, con immenso piacere, ospito sul blog la tappa conclusiva del Blog Tour di "Sette lettere, un destino", un libro che mi ha tenuto compagnia per qualche giorno e che mi sento di consigliarvi.
La mia tappa sarà dedicata ad estratti del libro, a parti che ho trovato belle e significative. Ovviamente il tutto senza fare spoiler! E alla fine troverete una mini-recensione del libro, così avrete modo anche di conoscere il mio pensiero a riguardo!
Ma bando alle ciance e diamo il via all'ultima tappa di questo bellissimo Blog Tour!

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Risultati immagini per sette lettere un destinoDoveva essere un semplice viaggio alla scoperta delle affascinanti isole Blasket, un tempo cuore dell'Irlanda e della sua letteratura e ora abitate soltanto dal vento e dal silenzio. Un anno sabbatico per completare la tesi di dottorato sulle donne che avevano abitato quei luoghi circondati dal mare, poi Kate sarebbe tornata nel New Hampshire, alla sua vita che era riluttante a lasciare.
Ma quando arriva sulle coste irlandesi, i suoi piani vengono inaspettatamente sconvolti: la ragazza è investita dal fascino di quei luoghi magici e selvaggi, di quelle distese color verde brillante battute dai venti, accarezzate dall'aria salmastra e dalla foschia del mattino. E dall'amore per un uomo misterioso: Ozzie Ferriter, un pescatore americano di origini irlandesi, reduce dalla guerra in Afghanistan, che nella solitudine di quella terra cerca rifugio da un passato che lo tormenta.
Kate e Ozzie, travolti da una passione incontenibile, iniziano a costruirsi una vita sulla costa rocciosa dell'Irlanda, dove è il mare a scandire il tempo, tra la pesca di sgombri e merluzzi e il calore dei fuochi di torba. Insieme credono di poter cambiare il corso del destino rifugiandosi su un'isola tutta loro, costruita a proteggerli dagli obblighi e dalle pressioni dell'oceano che li circonda, convinti che il loro folle amore possa spazzare via ogni ostacolo.
Quando, però, i vecchi demoni di Ozzie e i sogni ambiziosi di Kate busseranno alla porta della yurta in cui vivono, quell'amore e la fiducia reciproca saranno messi a dura prova. E l'isola felice, solitaria e pacifica che si sono costruiti sembrerà d'un tratto a Kate una prigione da cui voler scappare. Ma così come ci sono ferite che resistono alla forza dell'amore, è anche destino che alcune storie debbano fare giri immensi per trovare il proprio lieto fine.


★★★★


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"«Sarà un vero piacere viaggiare con te. Sono vedovo da un anno, e tutti continuavano a ripetermi: non vorrai partire da solo, Gerry? Invece secondo me è proprio così che bisogno viaggiare. Altrimenti non si conosce nessuno. Bisogna essere soli e un po' estroversi. Se no che cosa si viaggia a fare? Scommetto che anche tu la pensi come me.»"
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"La gente dice che l'Irlanda è verde, ma si sbaglia. E' azzurra, viola e bianca; è pecore e sassi, nubi, mare e sabbia, e di un verde che non appartiene a questo mondo. E' tutte queste cose insieme. Guardavo fuori con la fronte premuta sul vetro, la mente vuota. Gerry aveva insistito per cedermi il posto accanto al finestrino. Aveva detto che per lui era sprecato. In pullman tendeva ad addormentarsi, perciò per lui era uguale. E mantenne la parola: si assopì prima ancora il bus prendesse velocità. Russava, ma non in modo fastidioso. Di tanto in tanto emetteva un suono simile a quello dell'aspiratore di un destista. Avevo previsto di leggere, ma non riuscivo a concentrarmi. Pensavo a Milly, la mia migliore amica e vicina di casa negli Stati Uniti, all'appartamento ordinato in cui avevo vissuto negli ultimi due anni e di cui provavo nostalgia. Mi mancava il campus di Dartmouth, dove avevo insegnato e cominciato a scrivere la mia tesi, e il New Hampshire, lo sciroppo d'acero e il profumo del fuoco di legna. Per quanto desiderassi visitare e capire l'Irlanda, e a dispetto della mia gratitudine per la borsa di studio e il posto di ricercatore in visita presso l'università di Limerick, mi mancava la vita che conoscevo e che mi ero costruita. Mi sentivo sola. Non una solitudine perpetua, o necessaria, ma comunque prolungata, e vuota."
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"Ero fradicia, infreddolita, e mi chiedevo perché non avessi definito i dettagli del viaggio. Avrei dovuto prenotare. Avrei dovuto avere una meta certa. Invece un impulso incosciente mi aveva spinta a improvvisare. Non era da me. Di solito ero una persona più organizzata, o quantomeno sensata. Forse, pensai, l'Irlanda sarebbe stata la mia occasione di correre qualche rischio."
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"«Vuoi un sorso? E' l'acqua irlandese. Tanto vale che ti abitui.» «Ne bevo un goccio volentieri», risposi, anche se era l'ultima cosa che avevo voglia di fare. Non volevo apparirgli schizzinosa, un'accademica che vite di tè e morbide poltrone. Mi allungò la bottiglia. Incerta sul protocollo svitai il tappo, pulii il bordo con una mano e lo avvicinai alle labbra. Pensavo di berne appena un sorso, ma un'onda mi colse alla sprovvista, sollevando la bottiglia, e il whisky mi riempì la bocca. Bevvi, con gli occhi che lacrimavano. «Forse non lo sai», disse lui, quando gli restituii la bottiglia, «ma se un uomo beve dalla stessa bottiglia di una donna senza pulirla, significa che faranno l'amore. E' una vecchia tradizione irlandese.»"
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"Il cucciolo faticava a salire le scale. Il sedere grassoccio lo sbilanciava, e ogni gradino gli costava uno sforzo immane. Richiusi la porta. Per un momento io e Ozzie restammo fianco a fianco a guardare la scalata di Gottfried. Poi lui mi afferrò, mi spinse contro il muro e mi baciò, un bacio così profondo che quando lasciò la presa temetti di ripiegarmi su me stessa come un seggiolino da spiaggia. Accidenti se sapeva baciare. Gli appoggiai le mani sulle spalle e lui continuò a baciarmi. Un bacio corredato da un sorriso. La pressione del suo corpo spazzò via un intero anno di temperanza, castità e rigori da secchiona. Ricambiai il suo bacio e quasi in simultanea lo spinsi via."
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"E poi la mia tesi procedeva a gonfie vele. Scrivevo in una sorta di trance, ipnotizzata dai miei appunti e dalla mia stessa prosa. Era bello provare di nuovo il piacere della ricerca, perdermi nella scrittura, traendo gioia da una frase elegante o da un'intuizione particolarmente acuta. Non condividevo il mio lavoro con Ozzie; era un mondo a parte, come le sue notti sull'oceano. Ero certa che vivere accanto al mare stesse plasmando il mio lavoro. La sua vicinanza mi dava profondità, ed ero grata a Ozzie di averti accolta nel suo covo segreto. Scrivevo per ore e ore, poi mi infilavo a letto, scaldata dalla stufa, a rileggere tutto da capo. Non mandavo quelle pagine a nessuno, nemmeno a Milly, per paura che il suono di un'altra voce avrebbe sovrastato il timbro struggente delle donne che mi sforzavo di comunicare."
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"«Secondo alcuni, però, gli uomini con il vento dentro sono gli unici che valga la pena di amare.»
«E tu ce l'hai il vento dentro, Bertie?»
Scoppiò a ridere. Poi rise più forte. «Temo proprio di no. Io sono un uomo da divano, uno spettatore. Mi piacerebbe essere un po' più vichingo, ma non è così. Leggo le imprese degli altri. E tu, Kate? Tu ce l'hai il veto dentro?»
«Un tempo pensavo di sì. Adesso non ne sono più tanto sicura. Mi sento piuttosto pavida ultimamente.»"

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"Mio marito diceva che ciascuno ha le sue vele, e a volte, quando le nostre barche s'incrociano, le vele dell'uno rubano il vento all'altro. Ozzie aveva una vela gigantesca, e forse hai temuto che si sarebbe presa tutto il veto di cui avevi bisogno per seguire la tua rotta."

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Ed eccoci giunti alla fine della mia tappa! Non è stato facile fare una selezione degli estratti: non potevo inserirli tutti e soprattutto non potevo inserirne alcuni. Questo è il principale motivo per cui ho scelto di non inserire frasi tratte dall'ultima parte del libro... non volevo fare spoiler sul finale!





"Sette lettere, un destino" per me si è rivelato essere un bellissimo viaggio.
Un viaggio in giro per il "mondo", ma soprattutto un viaggio nella bellissima Irlanda. Non ho mai visitato questi luoghi, ma la storia è in grado di farvi immergere totalmente in queste terre e di farvi credere di essere lì fisicamente e non solo con la mente.
Un viaggio alla scoperta dei personaggi, alla scoperta della loro interiorità, dei loro sogni e delle loro debolezze.
Un viaggio alla scoperta dell'amore e di tutte le sue sfaccettature.
Un viaggio alla scoperta della vita e della morte, della felicità e del dolore.
Un viaggio alla scoperta di se stessi, perché questo libro vi farà riflettere e - chi lo sa! - magari ritroverete un pezzetto di voi!

Il libro si legge velocemente anche grazie allo stile dell'autore, fluido e scorrevole e in grado di tenere il lettore incollato alle pagine.
Una storia intervallata, ogni tanto, da una delle sette lettere che hanno, poi, dato il titolo al libro. 

Io, personalmente, mi sento di consigliarvi questa lettura, in grado di farvi sognare, ridere, piangere e chi più ne ha più ne metta!




Anche per oggi è tutto!
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate degli estratti e della storia!
E... alla prossima! 

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