venerdì 6 gennaio 2017

Recensione "Il lago"

 Buondìì, cari lettori! Vi auguro una buona epifania, anche se ci sarà un post tutto speciale in giornata!
Ormai sono un paio di giorni che continuo a procrastinare, ma questo post proprio non vorrei scriverlo.
Leggo moltissime persone che affermano di riuscire a parlare meglio di un libro che hanno odiato, ma io no, non ce la faccio.
Quindi se nel corso del post mi vedrete dare i numeri... tutto nella norma! Faccio compagnia a rabbia!


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Ma ora bando alle ciance e partiamo con il post!



Chihiro ha perso da poco la madre e sta cercando di rifarsi una vita a Tokyo, lontano dalla cittadina di provincia a cui la legano brutti ricordi. Nakajima è tormentato da un passato misterioso che gli impedisce di vivere fino in fondo i propri sentimenti. Mino e Chii vivono in una casa nei pressi di un lago, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. Il lago è uno dei migliori e più sorprendenti romanzi di Banana Yoshimoto, poetico e inquietante, racconta una storia d’amore inusuale, dove il bisogno di affetto  e comprensione diventano più importanti dei tradizionali cliché di una relazione.





★★


"Dietro alla luce più intensa si nasconde l'oscurità più profonda."

Chihiro vive a Tokyo, realizza murales e si trova a dover convivere con un peso che è costretta a portarsi dietro: la morte della madre. Ha lasciato la sua città natale, forse per scappare dal passato, forse per cominciare una nuova vita. Un giorno, però, affacciata alla finestra, scorge un ragazzo, anch'egli alla finestra di casa sua. E comincia così, con un saluto e uno sguardo ogni giorno. 
Ma Nakajima deve fare i conti con un passato oscuro, che lo intimorisce e che gli impedisce di vivere davvero il presente. 
Inizieranno un viaggio che li porterà ad una casa vicina al lago, dove vivono Mino e Chii. Ma chi sono loro? Qual è la loro storia?


"Non si tratta soltanto di parole: la distanza che intercorre tra le persone è anche fisica. Ci guardiamo negli occhi, sentiamo i rispettivi odori, beviamo del té insieme, e istante dopo istante accumuliamo fiducia."


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"Il lago" è un famosissimo libro di Banana Yoshimoto che moltissime persone hanno apprezzato. E infatti lo so, so che molti di voi prenderanno torce e forconi e verranno da me (non vi ricorda Shrek? "Prendete torce e forcooooooni!!"... okay Sara, c'è un momento per ogni cosa, e questo è il momento di restare seri!). Ma è più forte di me, non sono riuscita ad apprezzare minimamente questo libro. 
L'idea di base mi è piaciuta, ma forse non sono riuscita a provare le emozioni che avrebbe voluto trasmettere. Non sono entrata in sintonia con i personaggi, non nutrivo un briciolo di interesse per il loro passato, non ho mai provato il bisogno di sapere come si sarebbe concluso il tutto.
L'ho trovato un libro senza un filo logico, un intrecciarsi di vicende che ha soltanto creato confusione e che mi ha irritata alquanto. Già di per sé non amo i libri privi di capitoli, non amo i "monologhi".

Le due stelle gliele ho date per due motivi: ci sono un paio di piccoli elementi che ho gradito. In primo luogo, mi è piaciuto l'inizio, il momento in cui Chiriro e Nakajima si sono visti per la prima volta alla finestra, ciò che ha dato inizio a tutto. In secondo luogo, invece, ho apprezzato i passi in cui l'autrice ha inserito la realizzazione della scuola e di conseguenza le frasi in cui si è trattato dei bambini. Adoro! Sono di parte, dal momento che sto studiando per diventare maestra, quindi questo elemento l'ho dovuto salvare per forza.
Per il resto per me è un grande, un enorme, un gigantesco NO! Non so se darò un'altra possibilità a quest'autrice, magari in un futuro non troppo vicino.
Non mi sento di consigliare questo libro.. però se siete amanti della Yoshimoto ve lo consiglio, forse potrebbe piacervi.


Questo libro è stato letto per:
- Il giro del mondo in 80 libri.
- Il torneo dei lettori professionisti.


E anche per questa recensione è tutto!
Alla prossima!

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