venerdì 30 ottobre 2020

Blog Tour "Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes"

Buondìì, cari lettori, a orari indecenti sono qui a condividere con voi la mia tappa di un bellissimo Blog Tour dedicato alla figura di Sherlock Holmes! 



Il più grande investigatore di tutti i tempi vide la luce dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle nel 1887 ed è stato protagonista di quattro romanzi e oltre 50 racconti, che non sono bastati a narrarne tutte le vicende. Quella lacuna viene colmata da altri scrittori tutti di grande calibro che si sono cimentati con il personaggio da cui è nata la letteratura poliziesca. Da Neil Gaiman a Stephen King, passando per Anne Perry, Antony Burgess e molti altri, sono in tanti ad aver voluto regalare nuove vite all’investigatore di Baker Street. I loro racconti sono riuniti in questo volume.


Cari lettori, oggi sono qui per parlarvi di qualche racconto presente in una nuova uscita della Oscar Vault, ossia “Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes”. 



Ho sempre avuto il buon proposito di avvicinarmi maggiormente ai gialli e alle storie sulle investigazioni. Con questi racconti ho avuto la possibilità di farlo, senza dover necessariamente interrompere altre letture. La cosa bella dei racconti è proprio quella di poterne leggere uno ogni tanto, tra una storia e l’altra. Io non vedo l’ora di immergermi in tutte le altre avventure di Sherlock Holmes e finire il libro. Per ora non ne sono rimasta affatto delusa.

Credo che chiunque conosca il personaggio di Sherlock Holmes, il famoso investigatore che ci hanno proposto in tutte le salse. In questa nuova pubblicazione troviamo tantissime avventure, scritte sia dalla penna di Conan Doyle sia da molti altri autori, anche anonimi.
Io sono qui per parlarvi di cinque racconti e per fare, quando possibile, un piccolo approfondimento sui diversi tipi di delitto.

  1. Sherlock Holmes contro Conan Doyle: è un brevissimo racconto scritto da un autore anonimo. Nonostante sia lungo soltanto un paio di pagine, l’ho apprezzato davvero tanto e l’ho trovato molto divertente. Non vediamo Sherlock Holmes alle prese con un caso da risolvere, ma viene in un certo senso intervistato e gli viene domandato cosa ne pensa di Conan Doyle, il famosissimo scrittore che ha pubblicato libri e libri in cui racconta delle sue avventure. È stato interessante e divertente vedere le risposte del nostro protagonista, il quale pensa che l’autore sia un plagiatore e che si sia appropriato senza permesso della sua vita privata. È stato un intreccio tra realtà (Conan Doyle) e finzione (Sherlock Holmes) che ho particolarmente adorato.
  2. La mano invisibile: in questo racconto, nato dalla penna di Donald Thomas, assistiamo a una morte all’apparenza naturale. Sherlock si imbatte in due corpi nudi e avvinghiati tra loro, con il problema che l’uomo sulla sessantina è morto. Sul viso e sulle spalle ha delle macchie di sangue dovute al naso o alla bocca. Si potrebbe individuare la causa della morte in una congestione cerebrale e a un attacco cardiaco. 
    Ma lo sappiamo tutti che l’apparenza inganna e che non è mai tutto così semplice e facilmente intuibile. E non sarebbe neanche una sorpresa se la causa della morte fosse una pozione diabolica. In fondo il veleno è un po’ un must di questo genere. 
  3. Il canarino curioso: durante l’organizzazione dell’evento, ogni partecipante ha dovuto scegliere un gruppo di racconti nell’elenco stilato da Ylenia del blog “Cronache di lettrici accanite”. Ho dato un’occhiata veloce ai titoli e, appena ho letto questo, ho deciso subito di voler portare nella mia tappa il gruppo 13. Dovete sapere che ho un debole per i canarini: sono ormai otto anni che mi fanno tantissima compagnia e non potrei mai più immaginare la mia vita senza uno o più piccoli amici piumati. 
    Il canarino in questo racconto ha un ruolo assai prezioso: i nostri protagonisti sono attirati da un suono, un suono molto strano. Sembra quasi il cinguettio di un uccellino: ma com’è possibile che in biblioteca si possa udire tale suono?
    Andando avanti con il racconto potremo mettere insieme tutti i tasselli del puzzle, uno dopo l’altro. Ma dovete sapere che questo piccolo esserino ha contribuito alla risoluzione di un omicidio. Anche questa morte all’apparenza poteva sembrare naturale, un attacco cardiaco dovuto alla sua asma. In realtà non è così: sulla scena del delitto sono stati trovati degli elementi che hanno subito smascherato il colpevole e… la sua complice! 
  4. La collana di diamanti: in questo racconto scritto da George F. Forrest non assistiamo a un delitto, ma a un furto di gioielli… con un ladro decisamente insospettabile!
    Ho trovato questa storia fin troppo breve e – purtroppo – altrettanto poco coinvolgente.
  5. Zolnay, l’acrobata: quello scritto da Rick Boyer è l’ultimo racconto di cui vi parlerò in questo post. All’inizio della storia vediamo Sherlock e Watson alle prese con un paio di guanti, probabilmente – quasi sicuramente – di proprietà di un assassino. 
    Il circo sarà il protagonista indiscusso di questa storia: una bravissima acrobata, Anna, durante il salto mortale è caduta tragicamente e nel frattempo ha avuto il tempo di urlare soltanto “l’uomo elefante”. Chi è tale uomo? Cosa ha a che fare con la sua morte?
    Ormai siamo abbastanza esperti da sapere che non si è trattato di un mero incidente ma che vi è molto altro dietro.

In linea di massima, nel corso del libro possiamo incontrare diversi tipi di delitto: ma spesso hanno in comune il fatto che l’assassino li faccia sembrare una morte naturale o incidentale.


Anche per oggi è tutto!
Alla prossima! 

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