mercoledì 29 aprile 2020

Recensione: "Un qualunque respiro"


Buondìì, cari lettori! Oggi sono qui con un addirittura un secondo post! 
E' stata una giornata super intensa a livello universitario, ma sono riuscita a ritagliarmi un po' di spazio per il blog e per la lettura in generale. Oggi, per sfuggire un po' alla quarantena, mi sono messa a leggere per un'oretta sul balcone... dovrei farlo più spesso!
Ma bando alle ciance e partiamo con il post!




Eliana e Alberto sono una coppia felice. Si sono sposati per amore, hanno acquistato la casa dei loro sogni, lavorano e coccolano un gatto sornione di nome Angus. Tutto va per il meglio eppure, all'improvviso, la loro serenità viene incrinata da una mancanza: è l'assenza di un figlio, il vuoto che riempie la casa. Eliana e Alberto iniziano a pensarci, a provarci, ad aspettare l'attesa stessa di una nuova vita. Una vita che, però, non arriva. Tra tentativi falliti e coppie di amici circondate da bambini, cure mediche ed esami invasivi, il loro amore è chiamato ad affrontare la prova più grande e a restare saldo, integro, in una tempesta di desiderio e delusione. Emily Pigozzi indaga il mistero della maternità, il dolore della mancanza, la sensazione di aver fallito nel proprio ruolo di donna come generatrice di vita, in un romanzo che è una storia d'amore a tre uscite: amore per se stessi, per l'altro, per una nuova esistenza che di quel sentimento è il frutto.

★★★


Se vi accingete a questo libro pensando di incontrare una storia breve e allo stesso tempo semplice, vi sbagliate di grosso. Forse questo è stato parzialmente il mio modo di avvicinarmi a questo testo: il mio pensiero è stato rivolto alla lunghezza... in fondo sono poche pagine e in teoria si dovrebbe leggere in una giornata!
Tuttavia per me non è stato così: mi sono avvicinata alla storia di Eliana e Alberto cautamente, con qualche perplessità e con poca empatia.
Purtroppo, non avendo mai vissuto esperienze simili a quelle di Eliana e in generale non avendo mai vissuto nemmeno lontanamente una gravidanza, mi è stato un po' difficile entrare in sintonia con la loro storia, nonostante io abbia provato emozioni dovute all'intensità delle vicende narrate. Ho gioito con Eliana quando ha finalmente fatto il test di gravidanza, e mi sono rattristata quando la vita le ha girato le spalle.
Ciononostante, ammetto di aver trovato il libro un po' pesante per i miei standard: sarà che non ho totalmente apprezzato lo stile. La storia viene narrata quasi come una sorta di flusso di pensieri (passatemi il termine!), senza veri dialoghi, senza un "contorno". Sono sicura che fosse l'intento dell'autrice: entrare totalmente nella vita di questa coppia, entrare nella mente di Eliana e vivere con lei gli alti e bassi della (pseudo)maternità. Ma... è stato più forte di me, ho dovuto più volte interrompere la lettura!

Nel complesso ho apprezzato la storia e ritengo che possa essere un libro prezioso per tutti coloro che hanno vissuto tale esperienza o per coloro che apprezzano quest'impostazione delle vicende. Io, personalmente, soprattutto in questo periodo, ho bisogno di un'altra tipologia di storie.
Ma vi consiglio di provare a capire se possa fare al caso vostro... potrebbe essere in grado di toccare profondamente il vostro sentire!



Anche per oggi è tutto!
Alla prossima!

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