lunedì 16 novembre 2020

Blog Tour "Tenebre e ossa"


Buondìì, cari lettori! Iniziamo la settimana - una lunghissima settimana - con la mia tappa del Blog Tour dedicato a "Tenebre e ossa", il primo libro della trilogia di Leigh Bardugo!
Andiamo a scoprire di cosa parleremo oggi?


L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei.
Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente.
Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.


L'ambientazione attraverso i cinque sensi!

Cari lettori, oggi facciamo insieme un piccolo viaggio alla scoperta di Ravka, il luogo in cui sono ambientate le vicende di Alina, Mal e l’Oscuro.
Non è facile parlare di un mondo così ben costruito e progettato: è proprio uno degli aspetti che mi ha fatto apprezzare così tanto questa storia nata dalla magica penna di Leigh Bardugo.

Un tempo il regno non era lo stesso: di pagina in pagina Alina ci permette di scoprire qualche informazione del passato.
Ci troviamo sulla Vy, l’ampia strada che una volta portava da Os Alta fino alle ricche città portuali della costa occidentale di Ravka. Facciamo ora un piccolo lavoro di immaginazione: proviamo ora a descrivere tale ambientazione attraverso i cinque sensi.


Vista come una tavolozza di un pittore con i colori freddi: le tonalità di azzurro per dipingere le distese d’acqua e le tonalità di verde per dar vita a una folta vegetazione.
Gusto come un banchetto di pesce e frutti raccolti dagli alberi.
Olfatto come il profumo della libertà e della serenità, un profumo dolce e delicato.
Udito come il cinguettio degli uccelli e le onde del mare.
Tatto come la sensazione dell’erba sotto i piedi e di calore collegato alla tranquillità.


Ma, purtroppo, la situazione ha subito un cambiamento radicale: tutto questo si è modificato con l’entrata in scena della Faglia d’Ombra, uno squarcio nero che ha separato Ravka dalla sua unica fascia costiera e che l’ha privata in tal modo dello sbocco sul mare. Come possiamo percepire ora con i cinque sensi?


Vista come un uragano, una tempesta e un velo di oscurità, come una tavolozza di un pittore con esclusivamente il nero e il grigio.
Gusto come un sapore amaro connesso alla paura e alla tristezza.
Olfatto come
Udito come i lamentii degli animali spaventati e urla di terrore.
Tatto come una miriade di aghi appuntiti pronti a ferire e a seminare terrore.


Ma è finalmente il momento di dare qualche informazione in più sui luoghi del romanzo: la nostra protagonista viene addestrata all’interno di un accampamento militare, fino a quando viene costretta a mettersi in viaggio per raggiungere Os Alta e in particolare il palazzo. Il suo potere è troppo grande: bisogna salvaguardarlo.
Insieme ad Alina intraprendiamo un viaggio che ci porta a vedere con i nostri occhi il paesaggio circostante lungo le strade di Vy e Fedyor. Percorreremo strade secondarie e stretti sentieri di caccia, osserveremo colline, ruscelli dai suoni "melodiosi", il fienile fatiscente della fattoria in cui percepiremo il calore e l’odore di bruciato di un falò e annuseremo il profumo di arrosto.

E finalmente varcheremo un enorme cancello e le famose doppie mura di Os Alta, la quale era riservata alla gente assai ricca, alle case degli ufficiali militari e dei funzionari governativi, alle loro famiglie, alle loro amanti e a tutte le attività che provvedevano alle loro esigenze. 
Os Alta veniva chiamata “la città dei sogni”… ma è davvero così? In realtà le impressioni che dà sono totalmente diverse: Alina stessa ha provato una punta di delusione nel passare davanti ai negozi chiusi e all’ampia piazza del mercato dove vi erano davvero poche bancarelle. 
Ma Os Alta era la capitale di Ravka, la sede dei Grisha e del Gran Palazzo del re.


“Tutto questo cambiò quando raggiungemmo il ponte. Passava sopra un ampio canale con piccole barche che dondolavano su e giù nell’acqua. Sul lato opposto si levava, bianca e splendente in mezzo alla foschia, l’altra Os Alta. Mentre attraversavamo, vidi che il ponte poteva essere sollevato, trasformando il canale in un enorme fossato che divideva la città dei sogni che avevamo davanti dalla confusione del borgo alle nostre spalle.
Quando raggiungemmo la sponda opposta del canale, fu come entrare in un altro mondo. Ovunque  guardassi, c’erano fontane e piazze, parchi verdi e ampi viali fiancheggiati da file di alberi perfettamente allineati. Qua e là si vedevano luci ai piani inferiori delle ville, dove venivano accesi i fuochi e iniziava la giornata di lavoro. 
Le strade cominciarono a salire, e più salivamo più le abitazioni diventavano grandi e imponenti, finché arrivammo a un altro muro e a un’altra serie di cancelli, lavorati in oro scintillante e decorati con la doppia aquila dello stemma reale. Lungo il muro erano distribuiti uomini armati fino ai denti, un cupo promemoria che, con tutta la sua bellezza, Os Alta era sempre la capitale di un paese in guerra da molto tempo.”


Il Gran Palazzo è la residenza invernale del re di Ravka. Si tratta di un edificio imponente, adornato da statue e finestre scintillanti con decorazioni in oro. Non manca, inoltre, un grande parco con un labirinto di siepi, un prato ondulato con al centro un tempio a colonne e una grande serra.


“Mi venne la pelle d’oca. Provai la stessa sensazione di quando avevo attraversato il canale, come se stessi varcando il confine tra due mondi.”


E infatti al di là ci possiamo imbattere nel Piccolo Palazzo: “piccolo”, però, è a dir poco relativo, date le grandi dimensioni. Con mura in legno scuro e cupole dorate, si inserisce perfettamente in quella che potrebbe sembrare una foresta incantata.


“Il Piccolo Palazzo era una versione da fiaba della vita dei servi della gleba, non più simile alla vera Ravka del dorato splendore della corte del re.”


Tra biblioteche, corridoi, laboratori, prati, laghi, ma anche viaggi verso altre città vivremo mille avventure in compagnia dei nostri personaggi, alla scoperta di un mondo allo stesso tempo magico e oscuro. Un mondo nel quale vale la pena fare un salto e per cui si desidera scoprire sempre qualcosa di più.




Ma per oggi è tutto!
Fatemi sapere se leggerete questo libro e... alla prossima!

2 commenti:

  1. che bello questo post! Sto leggendo anche io il libro in questi giorni

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  2. Grazie per questo bellissimo post, molto dettagliato.
    Devo dire che sei riuscita ad incuriosirmi.

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