L’acclamato fenomeno fantasy Shades of Magic diventa un graphic novel con questo emozionante prequel.
In un mondo illuminato dalle lampade a gas e popolato da maghi che viaggiano tra dimensioni parallele, il principe della Londra Rossa deve abbandonare la protezione della corte reale, fronteggiando qualcosa di peggio dell’esilio.
Cari lettori, oggi sono qui a parlarvi di una nuova uscita targata Mondadori. “Shades of magic” è una Graphic Novel che precede la serie nata dalla penna di Victoria Schwab.
Nonostante io non abbia mai letto la serie principale, ho deciso comunque di immergermi in questa lettura, consapevole del fatto che ci sarebbero potuti essere degli elementi che non avrei colto. Ma parleremo tra qualche giorno del mio giudizio relativo a tale opera!
Oggi sono qui con voi per analizzare brevemente font e testo all’interno di queste pagine.
In primo luogo, per quanto riguarda il testo, sono dell’idea che rappresenti il punto di partenza per la nascita di una storia. La Schwab ha dato forma all’opera, ha costruito un’impalcatura alla quale poi è stata aggiunta una serie di altri dettagli da persone che hanno collaborato con lei.
Una piccola chicca di questo libro è rappresentata dalle pagine aggiuntive in fondo al libro: nelle parti “dalla sceneggiatura ai disegni” possiamo entrare nel vivo della stesura. Le illustrazioni vengono momentaneamente messe da parte e il lettore può farsi un’idea del testo in sé.
Ci vengono spiegate le vignette di alcune pagine: ovviamente non ritroveremo tutto il testo presente in queste pagine all’interno della storia, in quanto esso servirà soltanto per dare forma alle illustrazioni.
I dialoghi, al contrario, sono un elemento fondamentale del fumetto e in questo caso della graphic novel.
Ho trovato il testo semplice e immediato, non forzato e sempre inserito al momento giusto. Non per forza tutte le vignette devono essere accompagnate da dei dialoghi: il testo, infatti, non sempre è presente e secondo me è stato trovato un giusto equilibrio tra il linguaggio verbale e il linguaggio iconico. Le parole raccontano, ma le immagini rendono tutto più concreto, reale e suggestivo.
Ho apprezzato molto la scelta del font. Sono sincera: sono una frana e non sono in grado di associare ad esso il suo nome. Ma a parte questo, queste lettere maiuscole e dalla forma - a parer mio - un po’ particolare sono un punto a favore dell’opera.
Nel corso delle pagine, però, possiamo notare l’utilizzo di altri font:
- In questa immagine, oltre al font principale scelto per i dialoghi, vi è l’uso di un font diverso: nei riquadri a sfondo giallo vi sono i nomi dei personaggi scritti in un modo assai particolare. Ammetto che non mi fa impazzire come carattere, però salta subito all’occhio e crea un contrasto significativo con quello principale.
- Ho notato spesso l’impiego del corsivo per mettere in risalto delle parole significative: nonostante il cambiamento sia minimo, questi piccoli accorgimenti permettono al lettore di visualizzare immediatamente dei termini importanti ai fini della storia.
- Infine, come di consuetudine all’interno di una storia a fumetti, vi è l’utilizzo di onomatopee: i termini legati ai suoni vengono scritti con font e colori completamente diversi. In questa immagine potete vedere questa scritta rosso sangue, ma potete incontrare tanti altri esempi.
Sicuramente i suoi disegni all'interno catturano tantissimo
RispondiEliminaCiao Susy! Assolutamente, sono d'accordo! :)
Eliminami incuriosisce molto questa graphic novel *-*
RispondiEliminaCiao Valentina! Io te la consiglio! :)
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