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venerdì 4 ottobre 2019

Review Party "Due cadaveri senza nome"


Buondìì! Come state? Io oggi ho girato come una trottola a causa di impegni vari e ho messo piede in casa dopo le 19.30... quando ero fuori dalle 7! E mi sono anche presa un bel raffreddore! Maledetto freddo!
Ma sono comunque qui a parlarvi di un libro che ho terminato di leggere proprio adesso... nemmeno il tempo di finirlo che sto già scrivendo la recensione, ma sono super in ritardo! Quindi partiamo!




La piccola città di Portland, in Pennsylvania, è sconvolta dal ritrovamento di un corpo martoriato. La scena che si presenta agli investigatori è simile in modo inquietante a un caso rimasto irrisolto circa vent’anni prima: un’altra vittima, brutalmente assassinata, venne ritrovata nel fiume Delaware. Il detective Parker Reed è intenzionato a dimostrare l'esistenza di un collegamento tra i due omicidi e il coinvolgimento degli Scion, un gruppo di motociclisti del luogo che da sempre vive ai margini della legalità con il beneplacito della polizia locale. Ma la gente del posto è diffidente e maldisposta a collaborare con lui. Il passato entrerà in collisione con il presente quando Becca Kingsley, tornata a Portland a causa della malattia del padre, si ritroverà faccia a faccia con il suo primo amore. Parker è molto cambiato da allora, ma ha disperatamente bisogno di lei: avere dalla sua parte la figlia dell’ex capo della polizia, infatti, significa poter penetrare la fitta nube di omertà che circonda i due delitti. Ma, in una città in cui l’oscurità più feroce è in agguato in pieno giorno, fare luce sulla verità può essere molto pericoloso.




Se mi seguite sapete che tendo a iniziare la recensione di un libro con la scrittura di una piccola trama della storia, almeno qualche riga. Ma io ho un serio problema: non so parlare in modo sensato dei libri che non mi sono piaciuti. Nella mia testa diventa tutto confusionario, mi si affollano pensieri aggrovigliati tra loro e cerco di districarli, ma non è facile capire fino a fondo perché non ti è piaciuto un libro. In fondo quando scelgo di affrontare una nuova lettura, ciò è dovuto al mio interesse nei confronti della trama. E quando le mie aspettative non vengono soddisfatte inizio a domandarmi il perché, a ragionare su ogni singolo elemento, su ogni aspetto che ho trovato negativo. Ma, essendo tutto aggrovigliato, mettere nero su bianco i miei pensieri non è semplice.

"Due cadaveri senza nome" è un thriller che è stato pubblicato dalla Newton Compton proprio ieri e che ho avuto la "fortuna" di leggere in anteprima. Ero eccitata all'idea di avventurarmi in un thriller, dal momento che era da troppo tempo che non leggevo tale genere. Tuttavia, a parer mio, la storia fa fatica ad ingranare... o meglio, praticamente non ingrana! 

I personaggi li ho trovati interessanti: Becca è una veterinaria, ama gli animali e ha un passato abbastanza turbolento dovuto in gran parte a suo padre, con il quale, però, nel corso della storia si troverà ad averci nuovamente a che fare.
Parker, invece, è un detective che sta lavorando a un omicidio. Ma non un omicidio qualsiasi, bensì uno praticamente uguale a quello avvenuto qualche anno prima.
Ciononostante, non sono riuscita ad entrare in sintonia con loro. Per quanto le loro storie siano interessanti, ho provato una sorta di indifferenza per tutta la storia e non sono stata in grado di affezionarmi a loro. E questa è la cosa che odio di più di una lettura: il non riuscire ad entrare in sintonia con i miei compagni di viaggio libreschi. 

Inoltre ho trovato la storia estremamente lenta e questo ha sicuramente contribuito sia al voto in sé sia al non farmi entrare in sintonia con i personaggi. Io ho bisogno di avere un colpo di fulmine iniziale, di essere conquistata fin da subito sia dalla storia sia dai personaggi. In questo caso reputo che l'autrice abbia esagerato con i capitoli di introduzione e che per quasi tutta la storia non abbia inserito colpi di scena. E un thriller dovrebbe essere in grado di tenere il lettore incollato alle pagine, non con la voglia di spegnere il tablet e mettersi a dormire. Ma ovviamente questo è il mio modesto parere: magari a voi che deciderete di intraprendere questo viaggio piacerà tantissimo. Io, però, ne sono rimasta delusa. Avevo bisogno di un buon thriller e invece mi sono trovata tra le mani un libro estremamente soporifero.

Ma vorrei esprimere anche qualche nota positiva, perché in fondo non è tutto bianco o nero, ma ci sono diverse sfumature di grigio! 
In primo luogo io apprezzo particolarmente i libri in cui vi sono i punti di vista alternati. Credo sia bello poter conoscere la storia di entrambi i personaggi, i loro pensieri e il loro presente. 
Questo libro, però, non tratta soltanto del presente, ma anche del passato: sono stata catturata dal passato di Becca, l'ho trovato interessante e in quelle parti sono riuscita a leggere senza voler posare il tablet. 
Infine, sono contenta che non fosse un semplice thriller, ma che ci fosse una nota di romance. Da amante del romance, è sempre bello trovare un pizzico di questo genere anche in altre tipologie di libro.

In conclusione, consiglio questo libro agli amanti dei thriller, delle investigazione e della risoluzione di casi di omicidio. Perché sì, alla fine (e molto lentamente) si arriverà a una conclusione e pian piano tutti i tasselli del puzzle andranno al loro posto. 



Per oggi è tutto!
Alla prossima!

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