Buondìì! Oggi vi propongo la recensione di un libro che ho appena terminato di leggere. E' un po' diverso dai generi che ultimamente leggo, ma l'ho adorato!
Partiamo con una breve presentazione del libro!
Hanna ha quindici anni ed è una pianista di talento. È cresciuta in una famiglia ebrea della media borghesia ungherese, ma quando la città in cui vive viene rastrellata, dovrà conoscere insieme ai suoi cari gli orrori del campo di concentramento. Sua madre impazzirà dopo essere stata separata dal marito, e Hanna rimarrà sola con la sorella Erika ad affrontare un luogo agghiacciante e brutale come Auschwitz. Un giorno, però, le viene offerta la possibilità di suonare il pianoforte per il comandante del lager, una scelta sofferta per la povera ragazza. Una volta entrata nella villa del nazista, conoscerà suo figlio, Karl, ragazzo affascinante che sembra rinnegare la vita dello spietato padre. Di primo acchito, Hanna non potrà fare a meno di odiarlo con tutta se stessa. Eppure, man mano che passano i mesi, un altro sentimento per il giovane Karl si farà strada nel suo cuore.
★★★★
"Non c’era vergogna nel desiderio di cavarsela. Non volevo morire. Avevo a malapena iniziato a vivere. Volevo continuare a vivere e volevo continuare a suonare il pianoforte."
Hanna è una ragazza di quindici anni con una grandissima passione per la musica; grazie al suo talento, infatti, è riuscita anche ad ottenere una borsa di studio per Budapest e sogna di potersi esibire nei teatri in futuro.
Ma Hanna è ebrea, è questa la sua "colpa". La sua vita viene stravolta nel giugno del 1944, quando tutti gli ebrei sono stati trasportati su carri di bestiame fino ai campi di concentramento.
Al loro arrivo è stata subito separata dal padre e, successivamente, anche dalla madre, troppo debole per sopportare questa situazione, troppo fragile. Hanna e la sorella Erika saranno sole, sole di fronte agli orrori del campo di concentramento, sole di fronte alla fame, allo sporco e alla paura.
La sua grande passione per la musica, però, la salverà. Nel momento in cui il comandante nazista fa delle audizioni per selezionare una pianista, ella verrà scelta dal figlio Karl e si ritroverà a vivere una situazione diversa. Passerà diverse ore al chiuso e soprattutto immersa nella musica, l'unica cosa che le permette di bloccare momentaneamente i suoi pensieri e di allontanarsi con la mente da Auschwitz e dagli orrori del campo di concentramento. Come possono dei semplici tasti bianchi e neri e delle melodie determinare tutto questo? Ma è anche vero che la musica, il coraggio e l'amore faranno la differenza.
"«Perché ci odiano, papà?»
Mi guardò a lungo, prima di rispondere. «E' perché siamo diversi, Hanna, e le persone hanno paura di ciò che è diverso.»"
"La pianista di Auschtwitz" è un libro molto forte dal punto di vista emotivo. Tutti, probabilmente, avranno letto nella loro vita almeno un libro incentrato sul tema dell'olocausto. Io stessa ne ho letti alcuni in questi anni. Inoltre ho anche avuto la fortuna di andare a visitare Auschwitz l'anno scorso durante una gita in Polonia: fa orrore pensare a tutto ciò che, in un periodo non così tanto lontano da noi, è successo a questa povera gente. In fondo qual è stata la loro colpa? Quella di essere ebrei, come se facesse davvero la differenza. Odio pensare al fatto che così tanta gente è stata uccisa per dei pregiudizi, sia per quanto riguarda questa strage che tutte le altre che si sono susseguite nel corso dei secoli. Detesto il fatto che le persone possano nutrire così tanto odio. E fa male leggere storie in cui vengono descritte in maniera minuziosa le vite di persone trasportate nei campi di concentramento, dal momento che spesso sono anche storie vere. Fortunatamente è difficile per noi immedesimarci nei protagonisti di questi libri.
In questo caso la protagonista è Hanna, una ragazzina di quindici anni con una grandissima passione per la musica. Ho adorato il suo personaggio: è forte, coraggiosa, sempre pronta ad aiutare gli altri e a sopravvivere. Non si arrende e sa cosa vuole: suonare. La musica è la sua ancora di salvezza, e non sarà mai pronta a liberarsene.
E' una storia che va al di là della semplice descrizioni di fatti reali: è una storia di coraggio, di forza di volontà, di paura. Narra dell'amore, delle passioni, della famiglia.
Mi è difficile parlarvi di questo libro, non è semplice parlare di temi così delicati e così lontani dalla nostra vita. L'autrice sa come coinvolgere il lettore e come farci vivere la storia con tutte le emozioni che possono derivare da essa. Ha uno stile di scrittura molto fluido e scorrevole, ma nel contempo elegante. Sa come far nascere la curiosità del lettore e come tenerlo sulle spine fino alla fine della storia.
Mi sento di consigliare a chiunque questo libro. Io non amo la storia, non amo i libri storici, ma ci sono dei libri che secondo me devono essere letti. Io l'ho adorato: se non vi piace la storia dategli una possibilità, se al contrario la amate, cosa state aspettando? Correte in libreria!
Questo libro è stato letto per:
- The Goose Reading Challenge.
- KK Unicorn Reading Challenge.
Alla prossima!
Non é il mio genere preferito di libri ma seguiró il tuo consiglio e gli daró una possibilità!
RispondiEliminaNUOVO POST sul mio blog! Passa da me se ti va!
http://lamammadisophia2016.blogspot.it
Ti consiglio di provare a dargli un'opportunità, secondo me non te ne pentirai! :3
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