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lunedì 12 settembre 2016

Recensione "Prendimi per mano"


 Buondìì! Sto rimanendo piuttosto indietro con le recensioni, ma il tempo è quello che è, purtroppo. Cercherò di scriverle tutte appena ho dei momenti liberi, onde evitare di andare avanti ad accumularle a più non posso.
Partiamo con una breve presentazione di questo libro? Andiamo!







Corey Callahan non avrebbe mai immaginato di iniziare il college inchiodata su una sedia a rotelle. È bastato un attimo, un maledetto attimo, per infrangere i sogni di una vita e rovinare una promettente carriera sportiva. Corey è convinta che nessuno al mondo possa capire come si senta… Almeno finché non incontra Hartley, il ragazzo che abita nell’appartamento di fronte al suo. Hartley è bello, affascinante e gentile. E ha smesso di giocare a hockey a causa di una frattura alla gamba che lo costringe a trascorrere i pomeriggi sul divano.L’amicizia tra Corey e Hartley è immediata, una scintilla che illumina i loro cuori. E così, tra stampelle, confidenze e risate a tarda notte, Corey inizia a sentirsi di nuovo se stessa. Di nuovo felice. Come se la vita avesse finalmente ricominciato a sorriderle ora che Hartleyè lì insieme a lei. Ma c’è un piccolo problema: lui è fidanzato, con una ragazza assolutamente perfetta. E Corey non vuole compiere un passo sbagliato. Perché questa volta inciampare significherebbe cadere, e non rialzarsi mai più…



Corey Callahan vede i suoi sogni frantumarsi in un lampo. Un grave incidente le ha portato via l'uso delle gambe e l'ha bloccata su una sedia a rotelle, chiudendo così la sua passione per l'hockey in una scatola. Terminato l'ultimo anno delle superiori, però, capisce di voler andare avanti e di voler costruire il proprio futuro lontano da casa sua, lontana dalla gente che la conosceva da prima dell'incidente. Come si fa ad andare avanti quando le persone ti lanciano occhiate compassionevoli? Quando i tuoi genitori cercano in tutti i modi di proteggerti come se potessi andare a pezzi da un momento all'altro? Corey, invece, ha bisogno di essere autonoma e vuole dimostrare a se stessa di esserne in grado. Si iscrive al college nel quale era andato suo fratello, assai lontano da casa.
La sua stanza non si trova nel dormitorio delle matricole, ma nella zona adibita ai disabili. Ma forse non poteva incontrare persone migliori. Dana, la sua compagna di stanza, sembra essere un'ottima amica e riesce a farla sentire a casa, nonostante tutto. Hartley, invece, dorme nella stanza davanti alla sua. Cosa li accomuna? Semplice: anche lui è un giocatore di hockey, costretto però a fermarsi a causa di un infortunio. A causa del fatto che non possono andare molto in giro per il college, nascerà una grande amicizia. Trascorreranno diversi pomeriggi a giocare a un videogioco di hockey e pian piano andranno avanti a costruire il loro rapporto. Ma quanto riusciranno a costruire? Quanti mattoni aggiungeranno prima di dar vita a qualcosa di solido?


“«Non è così che funziona, Callahan.» Le presi le mani e la attirai verso di me, finché non urtò le ginocchia contro le mie. «Il fatto è che siamo tutti fragili. Solo che molti dei nostri amici sono fortunati abbastanza da non saperlo ancora.»”


Immagine di classic, fragility, and pointe"Prendimi per mano" è il primo libro di una serie, ma per ora in Italia è stato pubblicato soltanto questo volume. Ho iniziato a leggere questo romanzo senza troppe pretese, avevo soltanto bisogno di una storia non troppo impegnativa per trascorrere qualche ora. Mi ha dato molto, mi ha mostrato entrambe le facce della stessa medaglia. Ti insegna a vivere la vita, perché gli agguati sono sempre dietro l'angolo. Passiamo troppo tempo a lamentarci per cose futili, quando in realtà i problemi sono altri. Quando vedi la tua vita cadere a pezzi, senza la possibilità di rimettere insieme i cocci esattamente come erano prima, ci vuole una notevole forza di volontà per andare avanti. E Corey ce l'ha. E' riuscita a voltare pagina e ad andare avanti a realizzare i propri sogni, nonostante abbia dovuto apportare dei cambiamenti non di poco conto. Quando poi si trova ad essere completamente diversa, quando si ritrova bloccata su una sedia a rotelle, inizia a pensare che forse non è all'altezza degli altri. Ma Hartley non la pensa in questo modo. Ti insegna che non è importante la facciata, ma bisogna guardare sotto la superficie. 
Ho apprezzato molto la storia in sé e i messaggi che l'autrice è riuscita a trasmettere a noi lettori. Non dico che rientra tra i miei preferiti, ma posso affermare che avrò un ricordo positivo di questo libro.



“Troppo spesso mi chiudo in me stessa a rimuginare sui miei problemi, e mi dimentico che non sono l’unica ad averne.”



Anche per oggi è tutto!
Alla prossima!

4 commenti:

  1. Ciao Sara questo libro avrei voluto keggerlo sin da quando e' stato pubblicato poi, per una cosa o per un'altra, ho temporeggiato ma penso di leggerlo prima o poi perche' mi incuriosisce ancora di piu' dopo aver letto la tua recensione! Ci sono news sulla pubblicazione degli altri libri della serie?

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    1. Ciao Ely! Uh ma grazie! *-*
      Io te lo consiglio! E purtroppo che io sappia no, non ci sono ancora novità! :c

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  2. Saraaa, senti devi smetterla! Mi incuriosisci troppo, ahahahah. Ogni recensione mi convince ad aggiungere nuovi libri alla WL *--*
    Molto bella! ♥♥

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